Digitalizzazione, i numeri Istat: PMI italiane in ritardo su utilizzo cloud computing, big data e social network

La digitalizzazione dei processi produttivi e commerciali rappresenta  un fattore competitivo ormai cruciale per le imprese di ogni dimensione. Tuttavia, nonostante i progressi, le aziende italiane sono in forte ritardo sia rispetto all’uso del cloud computing che nella diffusione degli analytics e nell’interazione sui social media. Lo si legge nel Rapporto Istat sui Territori 2020.

Digitalizzazione aziendale significa anzitutto semplificazione e ottimizzazione attraverso l’utilizzo delle tecnologie. Le potenzialità e i vantaggi della digital trasformation sono infiniti: digitalizzare vuol dire snellire i flussi di lavoro, automatizzare attività e procedure nell’ambito della produzione, della distribuzione di prodotti e servizi, della costumer care, ma anche della gestione documentale del materiale amministrativo, fiscale e contabile. Eppure, le imprese italiane, sembrano ben lontane dal un effettivo passaggio al digitale. Lo testimonia il Secondo Rapporto sul Territorio 2020 dell’Istat, nell’ambito dell’analisi della digitalizzazione dei processi produttivi e commerciali delle imprese italiane con dieci o più addetti.

Questa tipologia di aziende – si legge nel Rapporto – “si trova in una posizione più avanzata rispetto alla media dei Paesi Ue nell’uso di strumenti di gestione dei flussi informativi interni all’impresa ( 37% contro il 34% Ue)”. Tuttavia, registra un netto ritardo nella diffusione dell’uso del Cloud computing (il 9% contro il 18%), dell’utilizzo degli analytics (il 7% contro il 12%) e dei social media nell’interazione con i consumatori. Sotto media è anche la quota di  imprese che vende i propri prodotti attraverso i canali di commercio elettronico, in particolar modo le PMI, anche se negli anni 2015-2018 la percentuale è quasi raddoppiata.

Le regioni italiane più industrializzate risultano all’avanguardia nella digitalizzazione dei processi produttivi e in, particolare, nell’uso di strumenti Erp. Mentre le imprese del Sud si posizionano ancora agli ultimi scalini della classifica sia per la diffusione dell’Erp sia nell’uso del cloud computing, fatta eccezione per la Calabria.

Se si esclude l’Umbria, quasi tutte le regioni si collocano sotto la media europea nell’uso delle tecniche di data analytics. 

In generale si è assistito a una crescita sostanziale della percentuale di imprese che utilizzano canali di commercio elettronico (fanno eccezione il Molise, la Sardegna e la Provincia autonoma d Bolzano). In riferimento alle PMI, Val D’Aosta e Trento sono le uniche aree in cui la diffusione del commercio elettronico tra le imprese supera il livello medio Ue. La presenza delle imprese non necessariamente si accompagna all’incidenza delle vendite online, per le quali spiccano invece le performance di Sardegna, Piemonte, Basilicata e Lazio, grazie ai progressi sostanziali registrati nell’ultimo quadriennio.