Social Innovation Monitor 2019, startup ecosystem in crescita: boom di incubatori e acceleratori, al Sud l’incremento maggiore

In Italia, il numero di incubatori e acceleratori è in aumento. Con un +15% in un anno, i centri di innovazione arrivano a quota 197 ma siamo indietro rispetto ad altri paesi d’Europa. Questo, il quadro emergente dal “Report 2019, impatto degli incubatori e acceleratori italiani” realizzato da Social Innovation Monitor (Sim). 

Il numero di startup si moltiplica a vista d’occhio dal Nord al Sud dello stivale. A favorire il fermento innovativo che sta attraversando il Paese, la nascita e il consolidamento di incubatori e acceleratori d’impresa sia in termini di fatturato che per numero di imprese incubate.

Alla fine del 2019, l’insieme di acceleratori e incubatori presenti in Italia ammonta a 197 grazie a un +15% in un anno. La crescente espansione dell’ecosistema startup  del Paese, va così a sostenere ed incoraggiare lo slancio innovativo italiano, attraverso attività di scouting, accelerazione e accompagnamento fondamentali per la nascita e lo sviluppo di giovani imprese.

È questo lo scenario tratteggiato dal “Report 2019, impatto degli incubatori e acceleratori italiani, presentato al Politecnico di Milano e realizzato dal Social Innovation Monitor (Sim), in collaborazione con on Italia Startup e Pni Cube, e il supporto di Banca Etica, Compagnia di San Paolo, Experientia, Impact Hub Milano, I3P, Instilla, Iren, Make a Cube3, SocialFare e Social Innovation Teams.

Nel 51% dei casi si tratta di social incubator, ossia incubatori a sostegno di organizzazioni in grado di esercitare un significativo impatto sociale. In questo ambito si registra un aumento del numero delle attività relative alla protezione dell’ambiente ( da 28 nel 2017 a 72 nel 2018); al settore Salute e benessere (38) e Cultura, arti e artigianato (31).

A crescere in modo significativo anche il numero di dipendenti: oggi, gli incubatori italiani contano ben 1094 dipendenti. In aumento anche il le startup incubate: nel 2019, si è passati da 2400 a 2800 con + 400 unità in un anno. Stando ai dati raccolti, il 40,4% delle startup incubate opera in servizi di informazione e di comunicazione; il 27,2% è legato ad attività professionali, scientifiche e tecniche; il 19,4% opera nel manifatturiero.

In crescita anche il valore economico dei centri di innovazione italiani, con una media di 350 mila euro di fatturato per incubatore.

Per quanto riguarda la natura giuridica, il 49,4% degli incubatori è di natura privata; il 19,8% ha natura pubblica, in quanto gestita esclusivamente da amministrazioni o enti pubblici; il 30,8% ha natura ibrida.

Oltre 6 realtà su 10 si trovano al Nord, con la Lombardia che la fa da padrona con il 26% di concentrazione. Ma la crescita più rilevante viene registrata al Sud e nelle Isole (+21%).

Importanti novità si registrano anche sul fronte dei finanziamenti. Rispetto al 2018, infatti, la media dei finanziamenti ricevuti dalle organizzazioni incubate è cresciuto da 1,18 milioni di euro a 3,30 milioni (+179%).

Aumenta, inoltre, anche il numero di Startup partecipate da incubatori e acceleratori, tanto che il 27% degli incubatori italiani detiene quote societarie nelle organizzazioni incubate.

I passi avanti compiuti in vista dell’ampliamento del sistema innovativo italiano sono notevoli, tuttavia nel confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia risulta ancora indietro. È il Regno Unito il Paese con il maggior numero di incubatori. Prima di noi, anche la Francia con 248, la Germania con 247 e la Spagna con 215.