Piano Nazionale Innovazione Italia 2025: i punti della “Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”

Presentato il piano “2025 – Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese”, l’agenda di governo per la costruzione di un’Italia digitale, da realizzare entro il 2025. Tre gli obiettivi principali e venti (+1) le azioni prioritarie. 

Un sistema di identità digitale totalmente pubblico; la ristrutturazione dei servizi pubblici online attraverso il contributo dei privati; un fondo da 60 milioni di euro destinato al finanziamento della ricerca tecnologica attraverso l’implementazione di settori cruciali quali guida autonoma, intelligenza artificiale, sicurezza informatica e robotica; misure speciali a favore delle startup innovative e della loro internazionalizzazione. Sono questi alcuni dei principali punti del Piano “2025 – Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese” presentato e firmato dalla ministra dell’innovazione Paola Pisano.

Tre le principali sfide:

  1. digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
  2. innovazione del Paese
  3. sviluppo sostenibile ed etico della società nel suo complesso

Entro il 2025 l’Italia si propone di fare della PA una vera e propria macchina digitale, aumentandone le competenze; di investire un massiccio quantitativo di risorse in alta tecnologia e di farlo in maniera sostenibile.

Pubblica Amministrazione

Il primo tra gli obiettivi chiama in causa la grande macchina della Pubblica Amministrazione, ancora caratterizzata da inefficienze e ritardi e ingabbiata dalle lungaggini della burocrazia. Per trasformarne il funzionamento, occorre procedere anzitutto ad un processo di smaterializzazione, mettendo in mano ai cittadini gli strumenti per svolgere qualsiasi tipo di pratica digitalmente. Ognuno – si legge nel testo della Strategia – dovrà dotarsi di un’identità digitale “unica, gratuita, facile da usare, che gli permetta di identificarsi in maniera sicura e accedere a tutti i servizi”. Sarà lo Stato a occuparsi direttamente del rilascio di Spid, il sistema pubblico di identità digitale. 

Oltre all’identità, ciascun cittadino dovrà avere anche un domicilio digitale, un indirizzo email certificato a cui spedire le comunicazioni ufficiali che, tra l’altro, potranno essere consultate anche attraverso Io, la app dei servizi pubblici – già in fase di test in cinque città italiane – che sarà lanciata nei primi mesi del 2020, tra febbraio e marzo.

In programma, inoltre, una ristrutturazione digitale dei servizi pubblici come i siti di Comuni o scuole, attraverso il coinvolgimento dei soggetti privati invitati a “sponsorizzare” il rifacimento dei siti in analogia a quanto già previsto per edifici e monumenti storici. Tra gli interventi più significativi destinati alla digitalizzazione del settore pubblico, il sostegno di progetti di Open Innovation nella Pubblica Amministrazione: gli enti pubblici saranno invitati a ideare progetti innovativi e a sottoporli al ministero, che ogni anno selezionerà i dieci più promettenti e si farà carico di metà della spesa. Nello specifico, ciascun progetto verrà finanziato al 30% del valore complessivo e supportato con un team di gestione e coordinamento.

Le agevolazioni per le Pubbliche amministrazioni non finiscono qui. Il piano punta anche a semplificare gli acquisti pubblici di tecnologia attraverso un procurement semplificato per l’innovazione, un meccanismo di deroga al codice degli appalti per i servizi digitali con specifiche condizioni al contorno.

Il dipartimento per l’innovazione, infine, si propone di mettere l‘Intelligenza artificiale  al servizio dello Stato introducendola – attraverso preliminari sperimentazione – nella gestione di procedimenti amministrativi e dei servizi con particolare attenzione al mondo della giustizia.

Città

La strategia mira a digitalizzare il Paese nel suo complesso, tenendo conto anche di città, imprese e infrastrutture. Va in questa direzione l’azione “dati per le città del futuro” che prevede di mettere a diposizione l’ampia mole di dati raccolti nell’ambito dei servizi pubblici alle città che potranno così riutilizzarli per la creazione di servizi migliori e innovativi.

Particolare attenzione sarà riservata alla trasformazione  dei piccoli borghi attraverso l’attivazione di “Borghi del futuro”, un programma ad hoc che consentirà a dieci di loro di entrare in un piano intensivo di digitalizzazione.

Imprese 

Importanti misure verranno destinate anche alle imprese, sulla base del principio “innovazione bene comune”. Tra i più ambiziosi progetti ad esse destinati, la creazione di una piattaforma tramite cui condividere con i centri di ricerca, asset strategici complessi, costosi e di difficile gestione al fine di valorizzarli.

Grandi novità anche per le startup innovative grazie all’attivazione del programma “Made.it, dall’idea all’impresa innovativa”, pensato per l’incubazione e l’internazionalizzazione delle nuove tipologie di impresa specializzate in robotica, guida autonoma, intelligenza artificiale  e cyber security.

In programma anche la costruzione di hub su tutto il territorio nazionale attraverso il programma “Cross-Tech hub Italia”. L’obiettivo è quello di creare meccanismi di cooperazione su tecnologie diverse tra industrie diverse, per esempio l’utilizzo del 5G in ambito clinico o la robotica nel settore turistico.

Ricerca e sviluppo

“Intendiamo dare immediato avvio a un Fondo di investimento di rapido intervento da 60 milioni di euro”. È quanto scritto sul Piano, in riferimento al Moontransfer fund, il fondo destinato a Ricerca e Sviluppo gestito da Enea, che “raccoglierà risorse finanziarie sia dai grandi investitori istituzionali europei, sia dal governo, sia dagli investitori istituzionali e dalle grandi imprese nazionali”.

Particolare attenzione anche rispetto a formazione e inclusione digitale, attraverso “Missione formare” e “Repubblica digitale”, programmi di educazione tecnologica sostenuti da aziende ed enti pubblici, destinati sia ai più giovani (con specifici progetti nelle scuole) che agli anziani e articolati in azioni quali:

  • “Il sabato del futuro”, moderno programma di formazione di base (dieci sabati all’anno) per l’aggiornamento degli studenti delle scuole superiori e del personale docente sui settori più recenti della tecnologia e dell’innovazione.
  • “Un anziano, un tablet e un sorriso per l’inclusione digitale”, azione nata dall’esigenza di condurre l’elevato numero di anziani e delle tante persone che non hanno familiarità con la tecnologia verso l’inclusione digitale. L’obiettivo è quello di combattere il divario digitale del Paese.

Le infrastrutture

A rappresentare le fondamenta del Piano, la disponibilità e il potenziamento delle infrastrutture, Banda ultralarga e 5G in primis. È in quest’ottica che si inseriscono le azioni connesse alla razionalizzazione dei data center; lo sviluppo di infrastrutture digitali condivise, sicure, affidabili e green e la costruzione di una piattaforma pubblica di cloud computing. Si tratta di obiettivi prioritari da realizzare anche e soprattutto attraverso la collaborazione con altri paesi europei per ottenere l’autonomia tecnologica indispensabile per il controllo dei nostri dati, fulcro del mondo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Il Piano, infine, lascia aperto all’obiettivo +1, a carico dei gruppi di interesse che possono proporre un’azione o un’area di intervento che ritengono prioritaria.