Modello Data-driven, la potenza dei dati al servizio del business: competenze e sicurezza i nodi da sciogliere

Efficienza, innovazione di prodotto e potenziamento della Customer experience: questi i principali vantaggi offerti da un approccio data-driven al business. Eppure, ad oggi, tali potenzialità rimangono inespresse: lo rivela lo studio HPE Aruba condotto nell’area EMEA, sui punti di forza e i nodi da sciogliere sulla gestione e lo sfruttamento dei dati aziendali.

I dati aziendali rappresentano un serbatoio di opportunità che le aziende non riescono ancora a sfruttare pienamente soprattutto a causa dell’inadeguatezza degli strumenti adottati. Un approccio data-driven infatti, non coinvolge solo l’aspetto tecnologico di una compagnia, ma anche e soprattutto la strategia di business, attraverso un percorso di change management in grado di coinvolgere tutti i livelli aziendali. Una compagnia è data-driven quando pone i dati al centro del processo decisionale, facendosi guidare dai numeri, per prendere decisioni informate e basate su fatti oggettivi.

Tuttavia, le gestione integrata e lo sfruttamento dei dati nel decision making, sembrano risentire di gravi carenze che ne limitano fortemente le potenzialità. È quanto emerge dallo studio “Data to Decisions: a Rulebook to unlock the power of your data”, condotto da Hpe Aruba nella regione EMEA, teso a fotografare l’utilizzo dei dati all’interno delle aziende, individuandone i punti di forza e le criticità, in modo da spingere e supportare le imprese verso un migliore sfruttamento dei dati posseduti.

Al centro della ricerca, oltre 170 responsabili IT e ingegneri di rete all’interno del network HPE Aruba della regione EMEA, tutti  a conoscenza delle carenze connesse al sistema di gestione dei dati a disposizione delle aziende.

Opportunità mancate

Tra gli intervistati si registrano sia consapevolezza sulle potenzialità inespresse dall’utilizzo dei dati in termini di efficienza, innovazione e rapporto con la clientela, sia, soprattutto, i nodi cruciali da sciogliere per sbloccarne il potenziale. Tra i principali vantaggi, il campione individua in particolare: un incremento dell’efficienza e dell’innovazione di prodotto, nonché la possibilità di garantire una migliore customer experience. Tuttavia , carenze nelle infrastrutture e nei sistemi esistenti tendono ad ostacolare i vantaggi dell’approccio data-driven. Le limitazioni incidono, in particolar modo, sul potenziamento della sicurezza (secondo il 63%), sulla realizzazione di una maggiore quantità di analisi in real-time (55%), sull’opportunità di prendere decisioni più informate e guidate dai dati (55%), sul miglioramento del collegamento dei dati con le principali funzioni di business (45%).

Formazione

Oltre un terzo degli intervistati ha dichiarato di non possedere le competenze sufficienti per gestire i dati aziendali. Il 28%, inoltre, ha espresso preoccupazioni in merito all’allineamento da parte dei dipendenti alle policy relative ai dati.

Alla luce di queste considerazioni, risulta necessario che le aziende investano in competenze, capacità e conoscenze. Nell’ambito dello studio, HPE Aruba, suggerisce di garantire un’offerta formativa specifica ai dipendenti con conoscenze verticali approfondite. Tra le azioni prioritarie per la aziende, si individuano, anzitutto la nomina di un Chief Data Officer che si faccia carico della gestione e dell’organizzazione dei dati al fine di estrarne tutto il valore; la creazione di gruppi di data governance costituiti da responsabili che rappresentino tutte le principali funzioni aziendali, in modo che la cultura del dato si espanda alla strategia aziendale nel suo complesso.

Sicurezza

La produzione, la gestione e lo sfruttamento dei dati pone le aziende di fronte ad un nodo cruciale: la sicurezza. Il 21% degli intervistati ha paura di essere vittima degli hacker, e il 12% teme che l’azienda possa incombere in sanzioni. A questo proposito, HPE Aruba raccomanda alle aziende di migliorare e potenziare la sicurezza: classificando i dati secondo differenti livelli di rischio; attuando piani di emergenza in caso di violazione; offrendo ai dipendenti aggiornamenti costanti sul tema per migliorare la consapevolezza sui rischi.