Internet of Things: nel 2019, il mercato IoT italiano vale 6,2 miliardi di euro (+24%); Smart Home, Smart Factory e Smart City i segmenti più in crescita

Nel 2019, in Italia, il mercato Internet of Things (IoT) raggiunge quota 6,2 miliardi di euro, con un incremento del +24% sul 2018.  Il dato è in linea sia con quanto fatto registrare nell’anno precedente che con la performance degli altri Paesi occidentali, dai tassi di crescita tra il 20% e il 25%. Resta fondamentale l’offerta IoT ‘classica’ composta da hardware e software, a cui si aggiunge quella dei nuovi servizi abilitati dagli oggetti connessi. Questa la fotografia scattata sul mercato IoT in Italia dall’Osservatorio Internet of Things della School of management del Politecnico di Milano.

In Italia, l’Internet of Things continua a crescere a ritmi sostenuti coinvolgendo tutti i segmenti di mercato e con incrementi particolarmente significativi nelle soluzioni per la Smart Home, l’Industria 4.0 e la Smart City . Lo rivela la nona e ultima edizione del Rapporto annuale dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Sebbene la classica offerta Iot basata su hardware e software continui a trainare il mercato, iniziano a farsi strada nuovi servizi abilitati dagli oggetti connessi capaci, addirittura, di attivare nuovi modelli di business per le imprese.

I modelli di business tradizionali, infatti, sembrano essere sempre più interessati da un vero e proprio processo di “servitizzazione”, tanto da evolvere progressivamente verso logiche di pay-per-use o pay-per- performance. La centralità dei servizi è confermata dai numeri: con un valore di  2,3 miliardi di euro e con un incremento del +28% rispetto al 2018, rappresentano infatti il 37% del mercato.

Particolarmente rappresentativi anche i settori dello Smart Metering ( sistemi intelligenti di telelettura e telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua) e dello Smart Asset Management ( sistemi di pianificazione preventiva degli interventi di manutenzione degli impianti) che, nelle utility, rappresentano il primo segmento del mercato IoT, con un valore di 1,7 miliardi di euro (+19% rispetto al 2018), pari al 27% del fatturato complessivo. Seguono la Smart Car con un valore di 1,2 miliardi di euro (19% del mercato, +14%) e lo Smart Building, con una quota di 670 milioni (+12%).

Tuttavia, a far registrare i tassi di crescita più elevanti, sono stati i segmenti della Smart Home, della Smart Factory e della Smart City.

  • Nel 2019 la Smart Home ha raggiunto quota 530 milioni, facendo registrare un incremento del +40% sul 2018. La positività della performance  è da imputare soprattutto al boom degli assistenti vocali
  • Il mercato Smart Factory, sostenuto dagli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0, nell’ultimo anno ha toccato i 350 milioni, con un incremento del +40% sul 2018
  • La Smart City ha raggiunto un valore di mercato pari a 520 milioni, spinta da una crescita del +32% rispetto al 2018. La positività del dato è connessa sia al crescente numero di progetti avviati dai Comuni Italiani, che da iniziative di “collaborazione intelligente” tra pubblico e privato.

Significativi trend di crescita si segnalano anche per l’Industrial Iot (I-Iot). Tuttavia, il segmento fa registrare un ampio divario tra le grandi aziende e le PMI tra cui, solo una piccola parte, conosce le soluzioni I-IoT, investe in progetti o utilizza in modo adeguato gli incentivi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0.

Secondo un sondaggio condotto dall’Osservatorio su un campione di 100 grandi aziende e 525 PMI italiane, solo il 39% delle Piccole e medie imprese del Paese conosce le soluzioni I-IoT e appena il 13% ha attivato progetti. Numeri nettamente inferiori rispetto a quelli fatti registrare dalle grandi aziende, per cui la consapevolezza sulle soluzioni IoT sale al 97%, e la percentuale di quante hanno dato il via ad almeno un progetto, al 54%. Al centro delle iniziative attivate, si sgenalano le lavorazioni meccaniche (73%) e gli elettrodomestici (71%).

Nello specifico, l’Industrial IoT trova particolare applicazione nella Smart Factory (51% dei casi), nella Smart Logistics, 28% e nello Smart Lifecycle (21%). Per il futuro, il 64% delle aziende punta su progetti basati sul wireless. Crescono anche le iniziative che coinvolgono le reti  Low Power Wide Area (12%, +7%) nell’ambito della tracciabilità dei prodotti o del monitoraggio dei parametri ambientali in fabbrica e nei magazzini.

A porre un freno all’attivazione di progetti I-Iot da parte delle imprese, anzitutto la mancanza di competenze (56%), sebbene a prevedere di formazioni sull’IoT o l’assunzione di personale specializzato, sia solo il 44% delle imprese rispondenti. A limitare il numero di iniziative, anche la bassa consapevolezza sulle potenzialità di queste soluzioni (44%).