Digitalizzazione: Finanza e Telecomunicazioni i settori più maturi, ritardi per la PA

Finanza e telecomunicazioni, questi i settori digitalmente più avanzati. Lo dicono i dati del Digital Acceleration Index (DAI), indicatore sul grado di digitalizzazione delle aziende, resi noti dalla società BCG. In ritardo il settore pubblico.

In fatto di maturità digitale, a livello globale, esiste una forte eterogeneità tra settori industriali. Ad oggi, a far segnare i più alti livelli di digitalizzazione sono le istituzioni finanziarie e le società di telecomunicazioni. Importanti ritardi si riscontrano, invece, nel settore pubblico. Questa la fotografia scattata attraverso il Digital Acceleration Index (DAI), indicatore elaborato da Boston Consulting Group, teso a misurare il livello di maturità digitale delle aziende.

Oggetto dell’indagine condotta da BGC, sono state la valutazioni che i manager e i dirigenti di 1.800 imprese – tra Asia, UE e Stati Uniti –  hanno espresso sulle loro società rispetto a 35 categorie differenti, utilizzando una scala da 1 a 4. A seconda del punteggio raggiunto, le aziende sono state classificate in “campioni digitali” ( con DAI compreso tra 67 e 100) e “ritardatarie” (con un DAI minimo di 43).

Le valutazioni raccolte ed esaminate hanno condotto alla conclusione che il settore che fa più fatica ad adeguarsi alla trasformazione digitale in corso è quello della pubblica amministrazione, in cui, tra l’altro, si registrano risultati molto diversi da regione a regione.

  • I digital champions

A trainare il successo dei “campioni digitali”, in primo luogo la tendenza ad investire nello sviluppo delle competenze digitali della forza lavoro e in nuove tecnologie.
Le buone performance delle aziende digitalmente più mature, sono correlate a tre “buone pratiche” principali:

  • la destinazione di più del 5% dell’Opex (spesa operativa) in progetti digitali, inclusa la creazione di nuovi modelli di business;
  • l’assegnazione a oltre il 10% dei dipendenti di ruoli e progetti digitali;
  • la capacità di scalare progetti pilota in soluzioni operative.
  • I dati per Paese

In Asia, entrata per la prima volta nell’analisi, è il settore finanziario a far segnare il livello di digitalizzazione più elevato con un DAI di circa 60. In Europa e negli Stati Uniti, invece, il titolo di settore digitalmente più maturo, spetta a quello delle Telecomunicazioni. Dai risultati emersi si evince una stretta correlazione tra l’impiego dell’Intelligenza Artificiale e il livello di maturità digitale raggiunto. La percentuale di utilizzo più alta si registra proprio in Asia (87%), contro il 78% dell’Unione Europea e il 74% degli Stati Uniti.

Il maggior numero di digital champions si conta in Asia (54%) che rispetto a questo parametro supera, seppur di qualche punto, gli Stati Uniti (51%). La situazione si ribalta se si considera la quota di Opex investita in progetti digitali: gli USA, in questo caso, si attestano al 90%, superando nettamente l’Asia al 75% e l’UE al 65%.

  • Il futuro 

Stando ai dati riportati dallo studio, in futuro, solo il 43% delle imprese “ritardatarie” prevede di incrementare i dipendenti digitali del 20%. Più propositivi i campioni digitali: in Asia, il 90% delle aziende si dice pronto ad aumentare progetti e ruoli digitali. Buone anche le prospettive per Europa (70%) e Stati Uniti (65%).

Il potenziamento degli interventi a favore del digitale, toccherà anche l’ambito delle digital skill del personale. Il 51% dei digital champions, infatti, è pronto ad incrementare gli investimenti in fatto di formazione interna. Ancora restii i ritardatari, categoria in cui, l’urgenza della formazione interna è avvertita solo dal 29% delle imprese.