Design Thinking, l’innovazione è sempre più human-centered: visione e gestione creativa guidano la digital trasformation

Visione e gestione creativa, sono queste le parole d’ordine del Design Thinking, approccio alternativo all’innovazione destinato a diventare sempre più centrale per le aziende e a rivoluzionarne la strategia attraverso una visione human-centered. È quanto emerge dai risultati della ricerca dell’Osservatorio Design Thinking for Business della School of Management del Politecnico di Milano. Finanza, assicurazioni, informazione e PA i settori di punta.

Il Design Thinking – modello progettuale volto alla risoluzione di problemi complessi attraverso visione e gestione creative – sta vivendo un periodo d’oro. In una società in cui l’aspetto tecnologico rischia di prendere il sopravvento sulla dimensione umana, il Design Thinking rappresenta uno strumento capace di ridare centralità alla persona rendendo le nuove tecnologie a misura d’uomo. Grazie all’integrazione tra capacità analitiche e attitudini creative che lo caratterizzano, il Design Thinking si configura come un approccio democratico e strategico in grado di mobilitare tutte le risorse aziendali coinvolgendo ogni singola attività nella progettazione , nella sperimentazione e nella promozione di prodotti e servizi.

Ad adottarlo, sono settori e figure professionali di tutti i tipi, soprattutto se più direttamente coinvolti in processi di trasformazione digitale. A rivelarlo, una recente ricerca condotta dall’Osservatorio Design Thinking for Business della School of Management del Politecnico di Milano.

Settori e figure professionali 

Nell’ultimo anno, in Italia, il numero di innovatori che hanno adottato il Design Thinking è salito a quota 289. Si tratta di professionisti operanti in 221 aziende di diversi settori dell’economia. Il 72% del campione è rappresentato da “Adopter“, utenti esperti che usano questo tipo di approccio da più di un anno; il restante 28% è costituito da utenti “Wannabe“, con un’esperienza media di sei mesi.

Tra i settori in cui il Design Thinking è più pervasivo, spiccano Finanza (26%), ICT(21%) e PA (10%). Seguono manufacturing (6%), energia (5%) e retail (4%). Il 17% degli innovatori è un C-Level, il 15% è un esperto di innovazione, il 12% lavora nella funzione Marketing & Sales, l’11% è un Designer, il 9% si occupa di ICT e il 10% delle Operations.

Progetti basati sul Design Thinking

Sono 452 i progetti di consulenza in Europa basati sul Design Thinking, sviluppati da società di consulenza strategica. Fra questi, 200 sono stati avviati in Italia, 103 in Svezia, 36 nel Regno Unito, 42 nei Paesi Bassi e 71 in altri Paesi. I settori con la più elevata domanda di progetti di Design Thinking sono finanza e assicurazioni (12% dei progetti censiti), manufacturing (10%) e retail (9%), seguiti da ICT (8%), automotive (7%), PA (67%), energia (6%) e consulenza (6%). I progetti di Design Thinking mirano soprattutto a: progettare nuove esperienze utente, sviluppare nuovi prodotti o servizi e rispondere in modo mirato agli specifici bisogni dell’utenza. Le società di consulenza, attraverso i progetti di Design Thinking, hanno generato mediamente ricavi per 225 milioni di euro.

Nelle società di consulenza i progetti sono sponsorizzati perlopiù dal Board (33% dei progetti), dal Business Development (14%) e dalla funzione Ricerca e Sviluppo (11%), marginale il ruolo della funzione Design (9%). Nelle aziende clienti le funzioni più coinvolte nei progetti sono Business Development (15%), Ricerca e Sviluppo (14%) e Marketing (13%), mentre ICT (63%) è quella più coinvolta nelle società di consulenza.

Gli approcci del Design Thinking

Il Design Thinking trova applicazione attraverso quattro diversi approcci:

  • Creative Confidence (27%): punta a coinvolgere i dipendenti nei processi aziendali e creativi, con l’obiettivo di creare una cultura organizzativa e una mentalità improntate all’innovazione;
  • Creative Problem Solving (26%): punta a rispondere ai bisogni dell’utente attraverso l’ideazione, la creazione e la sperimentazione di più soluzioni tra cui scegliere;
  • Sprint Execution (22%): punta a rispondere velocemente alle esigenze dell’utente, attraverso la realizzazione di soluzioni immediate da migliorare a seguito del loro utilizzo attraverso i feedback e la reazione dei consumatori.
  • Innovation of Meaning (19%): punta alla ridefinizione della visione aziendale, nonché dei messaggi e dei valori legati ai prodotti e ai servizi offerti.

Un terzo del fatturato raccolto dalle società di consulenza attraverso iniziative di Design Thinking è generato da progetti basati sull’approccio Creative Problem Solving (34%), circa un quarto dai modelli Sprint Execution (24%) e Creative Confidence (25%), e solo il 17% dall’approccio Innovation of Meaning.

Gli effetti del Design Thinking sul mercato 

La crescente domanda di nuovi approcci all’innovazione da parte delle imprese sta determinando l’ingresso sul mercato di nuove realtà innovative. A livello internazionale si contano 279 startup specializzate in servizi e soluzioni digitali studiati per supportare i processi di Design Thinking.L’Italia ne ospita solo 4, a testimonianza dello stato embrionale dell’ecosistema italiano.